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ferrari giordano andrea
VERBANIA – 21.03.2016 – Le dimissioni di Marco Bonzanini

dal Consiglio comunale di Verbania, al di là delle polemiche sulle motivazioni, aprono nuovi scenari politici. Il primo riguarda la “geografia” dell’assemblea municipale, della maggioranza e del Pd. Al suo posto entrerà settimana prossima Giordano Andrea Ferrari (nella foto), colui che aveva formalmente diffidato l’Amministrazione nella gestione del caso Zappoli minacciando azioni legali se la pratica non fosse stata avviata. Ferrari, di area socialista, non è uomo di partito e, nell’agone politico verbanese, è notoriamente critico nei confronti del sindaco Silvia Marchionini e della sua giunta. Il rischio che da voce critica diventi una spina nel fianco della maggioranza è concreto, come ben sa Marchionini. Un altro scenario è legato al futuro di Zappoli che, se dovesse lasciare, farebbe spazio a Massimiliano Zappa, architetto attualmente membro della Commissione locale del paesaggio (che dovrebbe lasciare), marchioniniano della prima ora ma ultimamente anch’egli critico con il primo cittadino.

La questione degli equilibri interni è solo lo sfondo del problema più grosso: chi sarà il nuovo presidente? In venti mesi di giunta Marchionini sono stati “bruciati” già due presidenti: Diego Brignoli (dimessosi in novembre anche per la vicenda “firmopoli”) e Bonzanini. Una simile instabilità non era mai accaduta a Verbania, ma del resto non s’era mai verificato che un presidente non fosse eletto con voto unanime. Bonzanini, infatti, a fine 2015 divenne presidente al secondo tentativo (dopo che era mancato il quorum dei due terzi al primo) e con il solo voto della maggioranza. Il suo sostituto dovrà essere scelto partendo anche da questa considerazione – che è un po’ il peccato originale che ha esposto fin da subito l’ex presidente alle critiche – e in una rosa di nomi non molto ampia. In casa Pd si fanno già i nomi di Anna Bozzuto (che già aveva declinato) e Piergiorgio Varini (dimessosi a suo tempo perché non voleva avere più incarichi essendo vicepresidente della Provincia), ma c’è anche chi pensa che si possano coinvolgere i gruppi di minoranza, nel qual caso sarebbero in lizza Damiano Colombo di Ncd (già vicepresidente), Carlo Bava (CittadiniConVoi) o Vladimiro Di Gregorio (Sinistra Unita).

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