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canforo lug 2015
VERBANIA – 11.02.2016 – Alla fine l’hanno spuntata

i cittadini. C’è voluto un anno e mezzo ma la giunta Marchionini è tornata sui suoi passi “salvando” il canforo di Pallanza. L’albero secolare che sorge tra il porto di San Dazio e il mausoleo Cadorna era stato condannato, nel 2014, dalla perizia dell’agronomo di fiducia del Comune che, giudicandolo pericolante e pericoloso, ne proponeva l’abbattimento o, in alternativa, un costoso – circa 11.000 euro – intervento di messa in sicurezza con tiranti d’acciaio (anche ancorati a terra) che ne avrebbe anche impedito l’accesso ai passanti. La giunta, per ragione di costi, optò per l’abbattimento (anche con la “benedizione” di alcune associazioni ambientaliste) contro il quale si levarono vibrate proteste – lo stesso era accaduto qualche anno prima, con esiti identici, all’Amministrazione Zacchera – e si costituì un comitato di cittadini. Il comitato ha chiamato in causa un esperto perito, il varesino Daniele Zanzi che, con uno studio pagato dai cittadini, ha confutato le tesi del collega convenendo sugli interventi di manutenzione ma più contenuti, meno costosi e non comportanti la chiusura dell’area. Nei mesi successivi ci sono stati incontri e approfondimenti finché l’altro giorno il dirigente del settore manutenzioni non ha definitivamente affidato l’incarico per il progetto di messa in sicurezza a Zanzi. I difensori del canforo, ancora una volta, hanno vinto. 

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