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canforo pallanza ott 15
VERBANIA – 18.10.2015 – Oltre alle relazioni tecniche,

a convincere l’Amministrazione è stata, anche, la “pecunia”. I 4.800 euro che secondo l’agronomo varesino Daniele Zanzi sono la giusta quantificazione per gli interventi di messa in sicurezza del canforo di piazza Garibaldi a Pallanza, sono una cifra abbordabile, molto più degli 11.500 stimati dal tecnico di fiducia del Comune.

Di tagli, potature, sostegni meccanici e anche di denaro, s’è parlato in settimana nel summit tra l’Amministrazione comunale e il comitato spontaneo di cittadini nato per proteggere il canforo che si staglia sul porto di San Dazio e che è diventato uno dei simboli del lungolago.

L’azione del Comitato era partita a inizio anno, all’indomani della delibera con cui la giunta aveva deciso di abbattere la pianta secolare perché pericolante e a fine vita. Gli oppositori, per nulla scoraggiati dalla relazione tecnica dell’agronomo – analoga lotta fu portata avanti, e vinta, contro l’Amministrazione Zacchera per le stesse motivazioni – si sono attrezzati contestando le conclusioni e commissionando a proprie spese la perizia affidata al dottor Zanzi. Perizia che nelle premesse concorda con quella del collega, ma che differisce nelle conclusioni perché, pur ammettendo che la pianta è nella fase finale del suo ciclo vitale, ritiene che sia ancora integra e possa sopravvivere con i dovuti accorgimenti. Per Zanzi quegli accorgimenti sono meno invasivi e costosi (4.800 contro 11,500 euro) di quelli suggeriti dal collega.

Di ciò s’è discusso alla presenza dell’assessore ai Lavori pubblici Massimo Forni. La conclusione è stato un rinvio per permettere all’agronomo varesino di formulare un piano e un preventivo definitivo. Poi si deciderà, anche se si va verso la salvezza del canforo pallanzese.

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