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canforo pallanza garibaldi
VERBANIA – 17.04.2015 – Giù con la benedizione

degli ambientalisti e contro il parere dei residenti. È arrivato a fine vita il canforo di piazza Garibaldi (quello tra il porto di San Dazio e il Mausoleo Cadorna), pianta secolare che da una decina d’anni è osservata speciale degli agronomi. Massiccia, con rami sporgenti e pesanti, è a rischio crollo. Martedì la giunta, che ha in mano un parere tecnico favorevole all’abbattimento, s’è espressa per la sua rimozione e sostituzione, non prima di aver avuto un incontro proprio con gli ambientalisti. A loro l’assessore ai Lavori pubblici Massimo Forni ha prospettato due soluzioni: l’abbattimento o una potatura drastica con la posa di “stampelle” per sorreggere i rami. In entrambi i casi si tratta di operazioni che hanno un costo, ma la seconda comporta un esborso di circa  12mila euro più la manutenzione pluriennale dei tiranti.

Di fronte a questo scenario gli ambientalisti, come conferma il presidente degli Amici wilderness, Enrica Carabelli, hanno optato per la rimozione e sostituzione.

Una decisione, questa, che non piace ai residenti di Pallanza e ad alcuni esponenti del Quartiere che già nel 2010, quando la giunta Zacchera propose lo stesso provvedimento – poi ritirato per una prima, decisa potatura – furono irremovibili nelle proteste.

Quello tra le Amministrazioni comunali, piante secolari, cittadini e ambientalisti è un rapporto storicamente difficile. Nel 2008 ci fu una sollevazione quando la giunta Zanotti propose la stessa soluzione per il canforo di piazza Gramsci, poi salvato riducendone la chioma; e quando, contemporaneamente, furono abbattuti i sempreverdi a lato del teatro Sociale di Pallanza, poi sostituiti dalle magnolie che ora, cresciute, formano un’opportuna protezione verde all’enorme muro di cemento.

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