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ex pretorio intra
VERBANIA – 30.12.2015 – No all’alienazione dell’ex Pretorio di Intra.

S’allarga il fronte dei contrari alla vendita del negozio di piazza Ranzoni di proprietà comunale che nei secoli scorsi costituiva le prigioni del Palazzo Pretorio di Intra, attuale sede – ancora per pochi mesi – del Consorzio dei Servizi sociali del Verbano.

La battaglia per scongiurare la cessione, prevista all’asta entro il 18 gennaio con un valore base di 181.000 euro, l’ha aperta l’associazione Comunità.vb e l’omonimo gruppo consiliare di cui fa parte Marco Parachini con un ragionamento: nell’imminente riqualificazione del Pretorio conseguente al trasloco dei Servizi sociali, non si potrà fare a meno di avere un nuovo accesso all’edificio, un ingresso che sia anche sala pubblica, vetrina, punto informativo… In questo senso è stato realizzato e presentato anche uno studio e avviata una raccolta firme per una petizione spedita a ministero, Soprintendenza e al sindaco. Questa tesi è stata sposata da tutti i gruppi di minoranza e anche da una parte della maggioranza. Il 3 giugno, quando il Consiglio comunale votò l’alienazione, gli scettici del Pd – non il presidente del Consiglio comunale Diego Brignoli, che s’astenne – barattarono il sì con l’impegno del sindaco Silvia Marchionini a vendere per ultimo l’ex Pretorio.

A inizio dicembre è invece uscito il bando per la vendita e le acque si sono di nuovo agitate, al punto che un numero consistente di consiglieri del Pd ha preso carta e penna e scritto al sindaco una lettera per stoppare la vendita. Al documento sono seguiti colloqui e incontri e il primo cittadino s’è presa qualche giorno di tempo per decidere.

Lunedì al capitolo dell’ex Pretorio s’è aggiunta una nuova puntata, con la proposta concreta di Comunità.vb. “Si possono vendere altri immobili prima dell’ex Pretorio”, si legge in una nota: “La palazzina, che attualmente ospita gliuffici di Acqua Novara Vco, alla stessa azienda o ad altri soggetti interessati avendo cura, prima, di chiedere i canoni di affitto arretrati perché ci è stato riferito, in risposta a una specifica interpellanza, chela società dell’acqua li occupa senza titolo; l’immobile ex Artigiana di viale Azari chenon è patrimonio storico del Comune, versa in discrete condizioni, si trova in una zona di pregio della città, non ha un fine istituzionale, né è interessato da alcun progetto; i terreni comunali del Peep di Fondotocesui quali dovevano sorgere le palazzine residenziali della cooperativa Tuscania, che ha rinunciato al progetto”.

A stretto giro di posta è arrivato il sostegno della maggioranza, firmato dal consigliere Nicolò Scalfi, dall’ex sindaco Claudio Zanotti (anche rappresentanti della segreteria democratica cittadina) e da Brignoli, che sul blog Verbaniasettanta hanno pubblicato due articoli che ribadiscono le ragioni per cui si dovrebbe soprassedere alla vendita e puntare a un nuovo progetto di riqualificazione del palazzo.

Con un fronte allargato bipartisan la palla è ora nelle mani di Marchionini, l’unica che ha il potere di stoppare l’asta.

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