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pacchi

VERBANIA – 05.12.2017 – Parlantina scolta,

la risposta pronta e un piano semplice ma efficace il classico copione di una truffa in piena regola. Così, il 9 luglio del 2014, la truffa del finto corriere fece sparire capi firmati per circa 8.000 euro dal negozio Vietti di Domodossola. In piazza Cavour quella mattina era atteso, per il riassortimento, il corriere espresso incaricato di consegnare la merce. I colli giunsero regolarmente a destinazione e scaricati, ma poco dopo che il responsabile del magazzino e la cassiera li avevano presi in carico, tornò nel negozio un altro corriere della medesima impresa. Giovane e in divisa, disse di essere un collega che, scusandosi per l’errore, era tornato indietro per riprendere la merce che era stata consegnata per sbaglio. I dipendenti del negozio, scettici, chiesero spiegazioni e allora il corriere telefonò al responsabile dell’azienda, che confermò – sempre via cellulare – anche ai due che era tutto a posto anche se s’era verificato un disguido di cui si scusava. Quindi prese tutti i pacchi e se li portò via. Solo più tardi si scoprì che era una truffa e che, tanto il corriere, quanto il responsabile, erano truffatori che interpretavano una parte. Le indagini della polizia, avviate dalla targa del furgone utilizzato, un mezzo preso a noleggio a Napoli, portarono le forze dell’ordine a identificare un trio di napoletani. Carmine Caputo era il finto corriere, Salvatore Caruso e Luigi Cirino i due complici. Processati per truffa aggravata dal tribunale di Verbania, ieri sono stati condannati a un anno e 500 euro di multa ciascuno. I loro difensori d’ufficio, Daria Zanoli e Luca Molino, avevano chiesto l’assoluzione per la mancanza di prove nell’identificazione e per difetto di querela in quanto non c’è prova che la truffa, denunciata dal negozio, fu a carico dello stesso e non dell’agenzia di corrieri espressi. Il giudice Marta Perazzo li ha ritenuti colpevoli accogliendo le richieste del pm Chiara Radica.

Gli stessi tre hanno ancora un conto in sospeso con la giustizia nel Vco. Sono infatti a processo per altre due truffe simili effettuate il giorno prima a Verbania e Gravellona Toce. 

Si spacciano per corrieri espressi e rubano 8.000 euro di capi firmati dal negozio

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