VERBANIA – 10.11.2017 – Scarpe e borse per oltre 15.000 euro

“sfilate” con la più classica delle truffe. Si fingevano facchini “samaritani”, dipendenti volenterosi che andavano in soccorso dei corrieri per aiutarli a scaricare nei negozi scarpe e borse, ma in realtà si appropriavano della merce.

Tre persone per due distinti episodi, accaduti tra Verbania e Gravellona Toce l’8 luglio del 2014, sono a processo a Verbania per truffa aggravata. Si tratta di Salvatore Caruso, Luigi Cirino e Carmine Caputo, identificati dagli inquirenti come autori di quei raggiri. I primi due al mattino a Verbania, portando via 6.500 euro di scarpe destinate al negozio Geox di Intra; il terzo all’ora di pranzo al centro commerciale di Gravellona, nel punto vendita di Primadonna, prelevando 8.400 euro di scarpe e borse. La scaltrezza e l’abilità criminale di quest’ultimo colpo è stata raccontata al giudice da chi l’ha subita: il corriere espresso e la commessa.

Il corriere, giunto all’ingresso del centro commerciale, fu avvicinato da un uomo sconosciuto – che ha poi riconosciuto tramite fotografia in Caputo – il quale, dicendo d’essere dipendente del negozio, s’offrì di aiutarlo. Insieme scaricarono 41 colli contenenti borse e scarpe all’ingresso del punto vendita, dove il sedicente commerciante firmò il documento di trasporto e congedò l’autista. Pochi istanti più tardi si rivolse alla commessa che aveva seguito distrattamente la scena spiegandole di avere terminato ma, per un disguido, non avendo con sé la bolla d’accompagnamento, non poteva lasciare lì la merce, altrimenti non ci sarebbe stata prova dell’avvenuta consegna. Promettendo che sarebbe tornato nel pomeriggio, imbracciò il carrellino e fece dietrofront insieme a tutti i 41 pacchi. Nel pomeriggio la commessa, che inizialmente era distratta anche perché quello era il primo lunedì sei saldi estivi e c’era un certo viavai in negozio, aveva informato il suo referente di zona, scoprendo poi che era stata una truffa.