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v banca

ROMA – 24.11.2017 – Un esercito di parti offese

e, giudice permettendo, parti civili. Sono soprattutto i soci, piccoli risparmiatori che avevano investito il denaro messo da parte nelle azioni della “loro” banca, quella del territorio, quella che tra il Veneto e il Vco (tramite la rete della ex popolare di Intra) aveva accompagnato la loro vita, a chiedere i danni. Al momento sono migliaia – perlopiù tramite associazioni, qualcuno singolarmente – gli azionisti che hanno manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile nel processo contro i vertici di Veneto Banca discusso oggi in udienza preliminare a Roma. Tra di loro una trentina sono del Verbano Cusio Ossola. Li rappresenta tramite il Movimento difesa del cittadino l’avvocato Clarissa Tacchini, che insieme al collega veneto Matteo Moschini, hanno raccolto il dissenso di circa 3.500 persone. Accanto ai soci si sono mosse anche le istituzioni: Consob, Banca d’Italia e la Camera di commercio di Padova. Altri possono aggiungersi perché il giudice, nell’aggiornare l’udienza preliminare all’11 dicembre, ha fissato a quella data la verifica delle costituzioni di parte civile. 

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