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tacchini marco

VERBANIA – 19.10.2017 – Accelera il processo

€per il femminicidio di Bee. Dopo che l’incidente probatorio dello scorso 27 settembre s’è chiuso con l’accertamento che Marco Tacchini (nella foto), il 34enne che la vigilia dello scorso Natale uccise a coltellate la compagna Alessia Partesana, è capace di intendere e di volere, il sostituto procuratore Nicola Mezzina ha avanzato la richiesta di giudizio immediato. L’udienza è stata fissata per il 21 dicembre a Novara, in corte d’Assise (giudici togati e giudici popolari), cioè l’organo competente per i procedimenti per omicidio volontario, reato che prevede anche l’ergastolo.

È comunque facoltà dell’imputato, difeso dall’avvocato Gabriele Pipicelli, chiedere il rito abbreviato, che fisserebbe come pena massima i trent’anni e che permetterebbe di tenere il processo a Verbania, di fronte al giudice dell’udienza preliminare.

La mattina del 24 dicembre Tacchini era in casa insieme alla compagna e alla loro figlia, che dormiva in camera. Alessia, 29enne operatrice socio-sanitaria all’Opera pia “Uccelli” di Cannobio, s’apprestava a lasciare l’abitazione di Bee per recarsi al lavoro quando, durante una discussione – lei aveva manifestato la volontà di lasciarlo e il rapporto di coppia era logoro – lui la aggredì con un coltello da cucina colpendola 32 volte alla schiena e uccidendola, prima di chiamare i carabinieri e scendere in auto al comando provinciale di Verbania per costituirsi. Da quel giorno è detenuto in carcere, mentre la figlia è affidata ai nonni materni. I familiari di Alessia, compresa la bambina avuta da una precedente relazione che vive con il padre, saranno parte civile al processo. 

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