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tribunale 17

VERBANIA – 09.10.2017 – Perizia psichiatrica e detenzione in carcere.

È questa la sorte, decsa in due distinte udienze tenutesi oggi di fronte a due differenti magistrati, di Anthony Oliver Ibhas, il 26enne profugo originario della Nigeria arrestato giovedì per resistenza e lesioni aggravate e, ristretto ai domiciliari, arrestato nuovamente sabato notte al Dea dell’ospedale “Castelli” di Pallanza. Oggi in tribunale iniziava per lui, difeso dall’avvocato Marco Gagliardini, il processo per la resistenza opposta ai carabinieri il 29 agosto, quando diede in escandescenze di fronte a un bar di via De Bonis, a Intra. Il suo difensore ha presentato al giudice Raffaella Zappatini la documentazione medica che, redatta dal centro di igiene mentale di Pallanza, attesta alcune patologie psichiche aggravate dall’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, chiedendo così che venga disposta una perizia psichiatrica. Il magistrato ha accolto l’istanza rinviando il processo al 6 novembre per conferire l’incarico al professor Angelo De Mori, chiamato a stabilire la capacità di intendere e di volere dell’imputato, quella di resistere in giudizio e la pericolosità sociale.

A seguire Ibhas è comparso di fronte al gip Beatrice Alesci per la convalida dell’arresto di sabato notte. Il nigeriano, per il quale venerdì mattina erano stati disposti i domiciliari, non si sentiva bene e ha chiamato l’ambulanza del 118, che l’ha accompagnato al Dea. Lì è poi giunta la polizia. Alla vista degli agenti ha dato in escandescenze, ha opposto resistenza e ha infranto con la testa la vetrina di un armadietto, procurandosi tagli al volto e alle braccia e finendo nuovamente in manette.

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