ROMA – 09.09.2017 – Il premio, ben accetto,
lo incassa con orgoglio, ma il resto decisamente no. Flavia Brenci, architetto di Roma che ha fatto parte del Gruppo Stones, il pool di progettisti vincitore del concorso di idee del teatro di Verbania, ha scelto Facebook e la rete per esprimere il suo dissenso nel giorno in cui l’opera verbanese viene premiata a Atene con l'International architecture award. Rivendicando il proprio lavoro, compreso lo spostamento dell’opera – “spostammo il teatro, cercando di legarlo al nuovo luogo, riuscendoci pure” –, ha da ridire su quel che è accaduto dopo, quando con l’appalto integrato (appalto in cui si aggiudicano insieme l’esecuzione dei lavori e la progettazione esecutiva sulla base del progetto definitivo) sono intervenuti altri professionisti: “potrei dire tanto di come il nostro progetto é stato interpretato e come sia lontano dai canoni di qualità che distinguono il mio fare architettura e quello del gruppo di architetti/amici che lo ha ideato”, afferma.
Critiche anche all’Amministrazione comunale perché “all'inaugurazione del teatro/centro culturale 'non é stato possibile partecipare'”, e perché Verbania ha “snobbato” il premio e coloro che l’hanno ottenuto: “non abbiamo ricevuto una che fosse una chiamata o comunicazione dal Comune di Verbania, per congratularsi di questa comunque 'comune' vittoria. Peggio ancora, amici che presi dall'entusiasmo della notizia sono andati a vederlo lo hanno trovato in avanzato stato di degrado, nonostante sia attivo nella sua programmazione. Cara città di Verbania, hai, a questo punto oggettivamente, un gioiello nelle tue mani, trattalo con la cura e con il respiro internazionale che gli spetta, perché é solo e semplicemente un valore aggiunto e non un depauperamento. Per i ringraziamenti ne possiamo anche fare a meno, noi la nostra gratificazione l'abbiamo ricevuta, nonostante tutto”.