CANNOBIO – 06.07.2017 – Anche la scienza
ha dato il suo responso e il “caso” è del tutto chiuso. Sono di Wilhelm Georg Schall, 64enne turista di nazionalità tedesca, i resti che furono ritrovati il 1° settembre del 2014 sui pendii del monte Limidario, al confine tra Italia e Svizzera, nel Verbano settentrionale. Il responso scientifico è arrivato con gli esiti degli esami del Dna effettuati dal Ris di Parma, che ha estratto il codice genetico dalle ossa esumate dal cimitero di Cannobio e l’ha comparato con quello ricavato da alcuni oggetti recuperati dalla sua abitazione.
Per le autorità italiane non vi è stato alcun dubbio, sin dal ritrovamento, che i resti appartenessero all’uomo che era scomparso in montagna due mesi prima. L’identificazione era stata possibile grazie ai documenti e agli effetti personali ritrovati con la salma. In Germania, tuttavia, la legge richiede che la dichiarazione di morte sia supportata da un referto medico. Sono state le autorità tedesche a sollevare la questione. I tempi lunghi degli esami sono dovuti a alcuni cavilli burocratici, in particolare al nulla osta che s’è reso necessario da parte di un parente del turista, il cui corpo non era mai stato chiesto.