CANNOBIO – 02.03.2016 – Sarà l’esame del Dna
a stabilire se i resti rinvenuti sul monte Limidario il 1° settembre del 2014 appartengono a Wilhelm Georg Schall, l’escursionista tedesco di 64 anni che era scomparso il 22 giugno sui monti tra il Ticino e il Verbano dopo un’escursione in montagna. Secondo le autorità italiane non vi sono mai stati dubbi sul fatto che le ossa fossero del turista, anche perché nella tasca dei pantaloni si trovavano i documenti d’identità e con sé aveva il proprio cellulare. Secondo la legge tedesca, tuttavia, per poter dichiarare la morte è necessario avere una prova scientifica. Dopo oltre due anni dai fatti l’ambasciata tedesca a Roma ha fornito un campione del Dna da confrontare. La Guardia di finanza, che aveva sovrinteso al ritrovamento, effettuato in un impervio canalone in località Punta Franzina da un volontario del Soccorso alpino, non disponendo di un’unità scientifica s’è affidata ai carabinieri del comando provinciale di Verbania, che hanno raccolto un campione d’osso dai resti esumati dalla fossa comune di Cannobio e conservati nell’obitorio dell’ospedale “Castelli” di Pallanza per inviarlo, insieme al reperto giunto dalla Germania, al laboratorio dei Ris di Parma.