VERBANIA – 07.02.2017 – Nessun rilievo penale
e accuse da archiviare. Così ha deciso il gip del tribunale di Verbania nella vicenda nata nell’estate 2015 con lo sfratto del Verbania calcio dallo stadio “Pedroli”. Ieri il magistrato ha depositato le motivazioni con cui respinge l’opposizione all’archiviazione presentata da Francesca Pangallo, all’epoca dei fatti presidente del club. L’archiviazione era stata chiesta dal sostituto procuratore Nicola Mezzina che, al termine delle indagini, non ha ravvisato fattispecie penali per cui procedere contro il dirigente comunale o il sindaco o altre persone legate al Comune di Verbania e protagoniste di questa vicenda. Una vicenda che nasce agli sgoccioli della convenzione pluriennale, che viene risolta in anticipo con inadempienze contestate al Verbania (per morosità era stata interrotta anche la fornitura di gas metano) tra le proteste del club. La sera che personale del Comune si reca al “Pedroli” e cambia le serrature scoppia la polemica, sfociata in una denuncia per una serie di reati tra cui abuso d’ufficio, violenza privata, violazione di domicilio.
La Procura aprì un fascicolo per abuso d’ufficio ma all’esito delle indagini il pm ha chiesto l’archiviazione, alla quale i Montani hanno presentato opposizione. La vicenda è così tornata di fronte al gip che ha accolto in toto le tesi della Procura chiudendo definitivamente il “caso”.
Nella foto il momento del cambio delle serrature, agosto 2015.