VERBANIA – 13.01.2017 – Tocca al gip del tribunale
di Verbania dirimere, almeno per gli eventuali profili penali, la controversia sportivo-politica scoppiata nell’estate del 2015 allo stadio Pedroli. Negli ultimi mesi della difficile gestione (il gas era stato tagliato per morosità) dell’impianto sportivo da parte del Verbania calcio della famiglia Montani-Pangallo) il comune di Verbania, che da lì a poco avrebbe portato in città da San Maurizio d’Opaglio la Virtus Cusio (poi Virtus Verbania, oggi Asdc Verbania), decise di risolvere con un mese di anticipo la convenzione, sfrattando il club ritenuto responsabile di gravi inadempienze. La decisione venne contestata e nacque una sorta di braccio di ferro che si risolse con l’intervento del fabbro. Era la sera del 1° agosto 2015: le serrature furono cambiate in due momenti distinti con un problema di notifiche degli atti, vennero portati al canile i due cani dei Montani – e ci fu polemica.
Nei giorni successivi i proprietari del Verbania, assistiti dall’avvocato Marco Marchioni, presentarono un esposto contro il sindaco Silvia Marchionini e il dirigente municipale Vittorio Brignardello ipotizzando i reati di abuso d’ufficio, violenza privata, violazione di domicilio e danneggiamento.
Nell’ultima parte del 2016 il pm Nicola Mezzina ha concluso le indagini chiedendo l’archiviazione per l’insussistenza dei reati e, riconoscendo le necessità del Comune di rientrare in possesso di un bene mal gestito dall’associazione, perché l’oggetto del contendere è materia da giudice civile.
I Montani si sono opposti alla richiesta di archiviazione. All’udienza tenutasi dal gip nei giorni scorsi Marchioni ha ribadito le tesi dell’esposto: non c’erano inadempienze per lo sfratto e, anche se ci fossero state, la procedura è stata una violazione penale. Opposte le considerazioni di Marchionini e Brignardello. Assistiti dall’avvocato Giuseppe Russo ribadiscono la correttezza degli atti amministrativi e che l’unico interesse a agire in questo modo era la tutela delle condizioni dello stadio. Il gip s’è riservato la decisione.