VERBANIA – 06.11.2016 – Stop al cemento
in Castagnola: l’ex Eden resti com’è. Sul futuro dell’albergo di Pallanza in disuso da decenni e ormai quasi del tutto crollato è netta la presa di posizione della sezione provinciale dell’associazione Italia Nostra. A firmarla è il presidente Piero Vallenzasca, ex consigliere comunale a Stresa, autore di una lettera al sindaco Silvia Marchionini in cui si ripercorrono le recenti vicende di quel sito e si avanzano precise richieste. “I 60.000 cubi profetizzati come soglia minima di intervento sono una mera follia, neppure economicamente sostenibili o spiegabili – scrive Vallenzasca –. Qualcuno dovrebbe infatti dimostrare che più si spende, più si guadagna; l'equazione non é garantita, almeno non lo é in una area turistica che, sì, è abbastanza grande, ma anche relativamente piccola”.
I 60.000 metri cubi sono il volume citato in estate in una mostra-convegno organizzata dal comune di Verbania che, nell’esporre i progetti degli studenti di architettura dell’Università tedesca di Cottbus, ha avuto come relatore l’ingegner Stefano Pagani, consulente e progettista per conto della proprietà. È stato lui a caldeggiare le modifiche e a chiedere espressamente alla Regione di modificare il Piano paesaggistico appena approvato. Su questo punto Italia Nostra è molto esplicita: “Il convegno non aveva dato spazio a nessun pubblico dibattito e a nessun confronto, concedendo la parola soltanto a relatori ufficiali, se così possiamo chiamarli, compresi quelli che rappresentavano gli interessi che sarebbero a capo dell'operazione di ‘recupero’ del sito. A questi ultimi, per verità, è stata concessa l'ultima parola; una specie di ultimatum secondo il quale o si sarebbero concessi 60.000 cubi edificabili entro i successivi 12 mesi o tutto sarebbe saltato”.
L’associazione ambientalista, sottolineando come il Comune di Verbania non ha presentato osservazioni al Piano paesaggistico e che quindi, “forse lo scopo del convegno era forzare un poco la mano, fare pressione per ottenere ciò che intanto era sfuggito”, ribadisce il proprio no: “se ne convinca gentil sindaco – scrive a Marchionini –, una Castagnola diversa non passerà mai; ne restituisca la dignità perduta e il Suo mandato non sarà passato invano”.