VERBANIA – 29.09.2016 – “Sono solo calunnie
per le quali sporgeremo querela”. Così gli Amici degli animali, l’associazione che sino al 2014 ha gestito il Rifugio del cane di Pallanza, replica alle accuse dell’Amministrazione comunale di Verbania di aver sottratto all’ente pubblico un lascito testamentario di un benefattore originario di Milano morto a Verbania nel 2012. A rendere noto il “caso” sono state, la scorsa settimana, il sindaco Silvia Marchionini e l’assessore all’Ambiente Laura Sau. Ora la replica dell’associazione, che stamane ha tenuto una conferenza stampa cui erano presenti il presidente Loredana Brizio, il vice Mario Grippa e l’avvocato che li assiste, Paola Zanoia, nella quale è stata ricostruita la vicenda. “Nel 2012, alla morte di questo signore, siamo stati contattati dall’esecutrice testamentaria in quanto in uno dei due testamenti ritrovati, il Rifugio del cane era indicato come erede. Prima è stato necessario stabilite quale fosse il testamento valido. Che il canile non fosse nostro ma noi lo gestissimo era chiaro al notaio che ha redatto l’atto e che ha convenuto che l’eredità spettasse a chi, il giorno della morte, gestiva il Rifugio del cane”.
Gli Amici degli animali respingono al mittente l’accusa di aver agito alle spalle del Comune e di nascosto. “Tutti gli atti sono pubblici e la nostra corrispondenza con l’esecutrice testamentaria è trasparente. Peraltro non abbiamo ancora ricevuto somme di denaro e abbiamo accettato con beneficio d’inventario, sobbarcandoci anche le spese. Il sindaco conosce questa circostanza sicuramente da luglio perché in quella data ha scritto all’esecutrice testamentaria. Non capiamo perché il problema venga sollevato adesso e non vorremmo che servisse per distrarre da altri problemi”.
Il beneficio d’inventario, cioè la riserva con possibilità di rinunciare, è frutto della capienza del testamento: “Che sia un ricco testamento è tutto da dimostrare e, anzi, non è detto che ci rimangano grosse somme. Il benefattore è morto lasciando pochissimi soldi in contanti e una decina di proprietà immobiliari, alcune solo terreni o posti auto o piccoli magazzini, in debito con le spese condominiali. Anche gli oggetti che si trovavano nella cassetta di sicurezza non hanno grande valore. Il testamento, infine, precisa che sarà spartito tra gli eredi (un’altra associazione di Milano e l’Enpa oltre agli Amici degli animali, ndr) il denaro che resterà dopo che sarà stata costruita una cappella di famiglia al cimitero di Lambrate, che ci è già stato detto ha un costo notevole”.