GHIFFA – 21.09.2016 – La statale 34 del Lago Maggiore
non è sicura. L’incidente stradale che lunedì è costato la vita a Salvatore Ponzio, ultima vittima di una lunga serie di sinistri mortali, mette d’accordo tutti sulla necessità di interventi e accorgimenti che diminuiscano la velocità dei veicoli, che in certi tratti è talvolta molto elevata. “Un problema vecchio di anni, che purtroppo si ripropone in queste tragedie – commenta Pierre Gelil, consigliere comunale di minoranza a Ghiffa da quindici anni – perché, nonostante i solleciti, restano i problemi con Anas”.
Problemi confermati dal sindaco Matteo Lanino, che all’indomani dell’ennesimo incidente ha scritto all’ente stradale evidenziando come sia urgente e improcrastinabile affrontare il problema. “Noi vorremmo i semafori intelligenti all’ingresso del paese – dichiara il primo cittadino –, quelli che fanno scattare il rosso se si viaggia sopra una certa velocità. Ne avevamo parlato un anno e mezzo fa con il capo compartimento, trovando disponibilità all’autorizzazione. I soldi li avremmo anche messi noi. Ma dopo l’incontro non abbiamo più saputo nulla, né ricevuto nemmeno una lettera”.
Scartata l’ipotesi dei dossi, vietati sulle statali dal codice della strada, ci sono altri accorgimenti, fissi sul sedime stradale o mediante segnaletica verticale, che si potrebbero adottare. Comprese le telecamere. “A fine mese arriveranno gli apparecchi per il riconoscimento delle targhe: li metteremo sul lungolago”, aggiunge Lanino. “Serve l’autovelox”, prosegue Gelil che invita il sindaco a intervenire anche sulla polizia municipale: “Già nel precedente mandato votammo una convenzione per poter usufruire dei vigili di Cannobio. Poi abbiamo scoperto che Cannobio non ha mai approvato l’accordo. Sarebbe forse il caso, se l’alto Verbano non è d’accordo, di tornare a chiedere a Verbania. Un vigile a Ghiffa non basta”.