VERBANIA – 07.03.2016 – Il dibattito vero,
come anticipato ieri, sarà questa sera. Non è così rettilinea la strada di Silvia Marchionini verso l’approvazione del suo secondo bilancio preventivo per il mandato amministrativo 2014-2019. A frenarla le curve disegnate dal Partito democratico o, meglio, da quella parte di partito in rotta col primo cittadino e che s’è coagulata attorno agli scontenti dopo le dimissioni del capogruppo Davide Lo Duca e del segretario cittadino Riccardo Brezza. Mentre la corsa alla segreteria è lanciata – candidature entro il 18, voto il 23 marzo – il primo terreno di confronto è, appunto, il bilancio. Che non piace ai dissidenti, per ragioni di metodo e di merito affidate all’ultimo numero del blog Verbaniasettanta in un articolo firmato da Claudio Zanotti, Nicolò Scalfi e Diego Brignoli. Il metodo è la mancanza di condivisione e la tattica di Silvia Marchionini di annunciare le decisioni prima che siano state approfondite.
Il merito sono una serie di rilievi puntuali. A partire dalla “rivoluzione” degli asili nido che, stando ai numeri forniti, metterebbe il 92% del costo del servizio a carico della collettività. La controproposta, oltre a creare opportunità di lavoro per i giovani genitori, è rimodulare le fasce di reddito che determinano la retta del nido, aggiungendone una e facendo scalare le agevolazioni.
Altre critiche riguardano la vendita dei “gioielli” di famiglia, in particolare dell’Ufficio turistico costruito sull’ex darsena di Villa Giulia, assimilato all’ex Pretorio e destinato alla valorizzazione e non alla vendita.
I tre gettano poi ombre sulla gestione ordinaria del Cem (oggi Maggiore), spiegando che non ci sono numeri chiari e che si continuano a distribuire incarichi senza sapere quali saranno le spese finali ma anche le entrate.
Un’ultima stoccata giunge sugli investimenti, con il “no” al progetto da 5 milioni per piazza Fratelli Bandiera da sostituire con il completamento della pista ciclabile Fondotoce-Suna il cui primo lotto si fermerà ai tre punti. È un’opera – affermano – che crea indotto turistico e è qualificante.
La sortita avrà probabilmente effetti sul piano politico perché mette “in piazza” i dissidi interni e due visioni molto differenti del bilancio comunale. L’incontro di stasera, che dovrebbe essere quello decisivo, potrebbe portare a una mediazione, ma non è detto. Impossibile fare previsioni, anche se le ipotesi sono tre: il muro contro muro con il sindaco che tira dritto e rinvia la discussione in aula; la vittoria dei dissidenti Pd e la riscrittura, anche solo parziale, del bilancio; un rinvio per temporeggiare, che farebbe slittare l’approvazione del bilancio prevista nella giunta di domani e la presentazione ai Quartieri in settimana.
Un’ultima nota va registrata nella scelta di diffondere le proposte progettuali Pd pubblicamente e tramite Verbaniasettanta. Una mossa che non convince tutti, anche tra i frondisti, perché non distende il clima (anzi, il contrario) e poi perché porta solo la firma di tre, di cui due non consiglieri (Zanotti e Brignoli) e di cui uno (Brignoli) neanche iscritto al partito.