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VERBANIA – 22.06.2015 – Si riunisce domani sera 

(ore 20,30) all’hotel Maggior Consiglio di Treviso l’assemblea dell’associazione azionisti di Veneto Banca. Nata nei mesi “caldi” – quelli dei conti in rosso e delle inchieste giudiziarie – dell’istituto di credito con sede a Montebelluna, rappresenta quei soci e correntisti che, al di là dei problemi sulla valutazione e sulla vendita delle azioni, hanno a cuore la banca come fulcro del sistema economico locale.

Dirige i lavori l’ex presidente del Tribunale di Treviso Giovanni Schiavon, che è stato scelto come primo presidente. Sul tavolo ci sono le ultime novità sulla trasformazione in spa, sulla cessione di Bim e sul piano industriale della banca. Ma si parlerà anche del futuro dell’associazione, che guarda con interesse anche al Piemonte, al Vco e al Novarese, un tempo i “feudi” della Banca popolare di Intra, territori in cui gli azionisti sono numerosi e, come in tutta Italia, preoccupati e attenti alle vicende della loro banca.

Schiavon ha incassato un certo interesse per l’associazione e ha in animo di organizzare un’assemblea e un incontro di presentazione anche a Verbania e nel Vco.

Intanto le notizie che provengono dal mondo finanziario sono in continua evoluzione. La settimana scorsa la Bce ha frenato la  vendita della quota in Bim di Veneto Banca, operazione destinata a portare nelle casse 289 milioni di euro.   

Gli ultimi aggiornamenti raccontano di un’offerta bis che sarebbe in fase di gestazione e di un intervento della vigilanza bancaria europea teso a far chiarezza sulla futura compagine azionaria.

Sul fronte opposto, cioè nelle operazioni da annoverare tra quelle chiuse, c’è la cessione delle quote in Icbpi, l’Istituto centrale delle banche popolari italiane. Il nome indica un consorzio di banche popolari, ma non è un ente tecnico. Icbpi è la società che controlla Carta Sì. Stimata tra i 2 e i 2,5 miliardi, è passata di mano. Numerose banche sono uscite, cedendo a Mercury Italy (società veicolo dei fondi Bain Capital, Advent International e Clessidra Sgr) e incassando ricche plusvalenze. Quella di Veneto Banca si aggira sui 140 milioni di euro.

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