VERBANIA – 17.06.2015 – Il Comune di Verbania
sostiene il progetto D’Onofrio-Pedretti. Ieri sera in piazza a Omegna il sindaco verbanese Silvia Marchionini e il presidente della Virtus Cusio hanno tenuto una conferenza stampa congiunta per fare “chiarezza sulle troppe illazioni che stanno circolando e che gettano discredito su un progetto ambizioso per la città di Verbania di discontinuità col passato”.
La loro presenza ha sancito il via libera del Comune all’operazione che porterà la Virtus Cusio, che dovrebbe chiamarsi Virtus Verbania, a giocare al Pedroli nel campionato di Eccellenza. Una via libera espresso con la concessione dello stadio e del campo di Renco al sodalizio del Lago d’Orta per l’attività 2015/2016.
Per completarsi l’operazione ha bisogno di un paio di passaggi burocratici in Figc per i quali i dirigenti della Virtus Cusio saranno a Roma domani.
Tra questi il cambio di nome e sede per il quale è stato trovato un cavillo, un escamotage che tecnicamente potrebbe stare in piedi. Anziché chiedere di spostare la sede a Verbania con il contestuale cambio di denominazione da Virtus Cusio a Virtus Verbania – operazione impossibile perché i due comuni non sono confinanti –, D’Onofrio potrebbe spostare la sede a Madonna del Sasso (che è confinante) e, lasciando così la provincia di Novara per quella del Vco, chiedere di giocare allo stadio Pedroli di Verbania.
Il percorso è un po’ contorto, ma non dovrebbe incontrare resistenze nella Federazione.
Certo, pur con il nome e i colori di maglia del Verbania, la nuova società non sarebbe il Verbania, né avrebbe sede in città, circostanza che complica anche la creazione di un settore giovanile, auspicato da Marchionini e D’Onofrio.
Il duo D’Onofrio-Pedretti accende i riflettori sull’Eccellenza e li fa spegnere sul Verbania. Dopo mesi di dichiarazioni belligeranti – anche contro il Comune – di proclami di salvezza e di propositi di rilancio, la famiglia Montani sembra aver alzato bandiera bianca, rassegnandosi a ritirarsi anche dalla Promozione e, probabilmente, a subire l’onta del fallimento. Il 13 luglio è convocata la nuova udienza prefallimentare. Per evitare di affidarsi al curatore la famiglia Montani dovrà o pagare i centomila euro reclamati dai creditori costituitisi oppure dimostrare di poterne disporre.