VERBANIA – 23.01.2018 – Cinque anni e mezzo
al profugo palpeggiatore delle mamme col passeggino sul lungolago. È questa la pena che il tribunale di Verbania, nel collegio presieduto da Donatella Banci Buonamici e composto da Rosa Maria Fornelli e Raffaella Zappatini, ha stabilito oggi per Mohamud Jama Farah, 37enne somalo che nel febbraio 2016 era ospite del centro di accoglienza della Sacra Famiglia di Verbania e che fu autore di approcci sessuali sul lungolago di Intra, in pieno centro e di giorno.
In quel tardo pomeriggio d’inverno due mamme col passeggino si trovavano nell’area pedonale tra la Tettoia dell’imbarcadero vecchio e il porto nuovo quando si avvicinò loro Farah. Era in stato alterato e le prese di mira, prima abbassandosi i pantaloni e mostrando i genitali, poi avvicinandosi loro, palpeggiandole. Le ragazze prima cercarono di farlo desistere, poi si allontanarono chiamando i carabinieri. Sul posto giunsero militari della stazione di Verbania e di Premeno che si misero subito alla ricerca dell’uomo, che fu individuato e fermato – non arrestato – di lì a poco in piazza Ranzoni. L’indomani le vittime sporsero formale denuncia proprio per i palpeggiamenti e quando il tribunale emise provvedimento di custodia cautelare in carcere, il somalo aveva già lasciato il centro di accoglienza, facendo perdere le proprie tracce.
Nei suoi confronti il pm Gianluca Periani ha chiesto una condanna a due anni e mezzo, che i giudici hanno più che raddoppiato giungendo a cinque anni e mezzo.