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BELLINZONA – 20.01.2018 – Tornare al passato,

chiudere le frontiere e aprirle solo quando (e per quanti) si deciderà in proprio. Dopo la battaglia di “Prima i nostri”, i cui effetti concreti tardano a vedersi, l’Udc svizzero lancia una nuova proposta per contenere l’ingresso nella Confederazione elvetica degli stranieri. Ieri a Bellinzona il presidente nazionale Albert Rösti ha firmato il testo che dà il via libera alla raccolta di firme per la proposta di cancellare la libera circolazione. È questo l’obiettivo del partito ultraconservatore rossocrociato – sostenuto dalla Lega dei Ticinesi –: tornare indietro al periodo ante 2007, quando entrò in vigore il trattato per la libera circolazione tra Svizzera e Unione europea firmato nel 1999. Nel dettaglio la proposta mira a cambiare la Costituzione, inserendo l’articolo 121b che, testualmente, recita: “La Svizzera disciplina autonomamente l’immigrazione degli stranieri. Non possono essere conclusi nuovi trattati internazionali o assunti altri nuovi obblighi internazionali che accordino una libera circolazione delle persone a cittadini stranieri. “I trattati internazionali e gli altri obblighi internazionali in vigore non possono essere adeguati o estesi in modo tale da contraddire i capoversi 1 e 2″.

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