TORINO – 11.12.2017 – S’è aperto con un nulla di fatto
e un arrivederci al 2018 il processo di secondo grado della cosiddetta “Rimborsopoli” regionale. Stamane in Corte d’Appello a Torino i giudici hanno informato gli avvocati dei 26 imputati – i reati contestati sono, a diverso titolo, di truffa e peculato – che il procuratore generale Giancarlo Avenati Bassi, colui che sostiene l’accusa, non può presenziare perché impegnato a Roma come consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche presieduta dall’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini. È stato quindi disposto il rinvio al mese di marzo, con tre udienze già calendarizzate per il 21, 23 e 26 marzo. A giudizio ci sono 25 ex consiglieri regionali e collaboratori della legislatura 2010-2014 accusati di aver indebitamente utilizzato i fondi dei gruppi regionali. In primo grado, a fronte di 25 richieste di condanna, il collegio aveva disposto 15 assoluzioni perché il fatto non sussiste, tra cui quelle nei confronti dell’ex governatore Roberto Cota e del verbanese Roberto De Magistris, entrambi della Lega Nord. Dieci, invece, erano stati ritenuti colpevoli di peculato: Michele Giovine, Andrea Stara, Michele Formagnana, Angiolino Mastrullo, Roberto Tentoni, Rosanna Costa, Daniele Cantore, Alberto Cortopassi, Giovanni Negro e Augusta Montaruli. Questi ultimi hanno ricorso contro la sentenza, impugnata anche dalla Procura per i quindici assolti, la cui sorte si deciderà tra tre mesi.