VERBANIA – 10.12.2017 – Per ottenere il beneficio
della sospensione della pena dovrà risarcire la multinazionale alla quale non ha restituito gli apparecchi elettronici presi in affitto. Franco Sasso, titolare della Corel di Gravellona Toce (un’azienda che installa impianti elettrici) è stato ritenuto colpevole dal tribunale di Verbania di appropriazione indebitae condannato a 10 mesi, 400 euro e un risarcimento provvisionale – come detto subordinato all’ottenimento della sospensione della pena – di 16.000 euro alla Grenke. Quest’ultima, multinazionale specializzata nel noleggio di beni strumentali, a fine 2014 gli aveva fornito un tablet, due smart-tv, quattro televisori a led, dieci computer desktop Dell e cinque MacBook Pro, che l’imprenditore avrebbe dovuto usare per la sua azienda pagando canoni concordati (581,73 euro ogni tre mesi per tre anni) ma che finirono nel magazzino di un suo collaboratore a Veruno in attesa di essere installati in un pub-pizzeria di Cureggio di cui la Corel stava curando i lavori. Quella merce, peraltro mai pagata, venne sequestrata dalla polizia perché sospetta di essere stata ricettata e, così, quando la Grenke chiese a Sasso, a fronte del mancato pagamento del noleggio e dopo la risoluzione del contratto, di restituirla, questi non poté, finendo denunciato per appropriazione indebita. Difeso dall’avvocato Luca Satragno ha sostenuto l’insussistenza dell’appropriazione indebita dal momento che la merce era custodita in un deposito giudiziario e non era nella sua disponibilità, tesi negata dalla parte civile – Grenke – secondo cui il contratto era chiaro: il materiale preso a noleggio non era cedibile o utilizzabile per altri fini.