VERBANIA – 15.11.2017 – Di quella sera ricorda ancora oggi poco,
se non che s’è risvegliato nella neve senza cappotto, portafogli e cellulare e con segni al volto e sul labbro. La notte di Capodanno del 2014 trascorsa a Macugnaga insieme agli amici è lo scenario del processo che al tribunale di Verbania vede imputato di rapina e lesioni un giovane di Gravellona Toce. La vittima è un ventiquattrenne di Verbania che, dopo aver salutato a mezzanotte il 2014 nella baita di Staffa presa in affitto con gli amici, insieme a alcuni di essi s’era diretto a piedi in un bar di Pecetto per proseguire la baldoria. Un passante lo trovò fuori dal locale, riverso nella neve e svenuto, attorno alle 6, lo caricò in auto e lo riportò nel locale. Era in stato confusionale, diceva d’essere stato aggredito – ma ai sanitari dell’ambulanza che un paio d’ore dopo lo portò al Dea di Domodossola disse d’essere caduto – e venne soccorso dagli amici. Insieme tornarono in baita e poi in piazza a Staffa, dove l’ambulanza partita da Villadossola stazionava non trovando l’indirizzo fornito al 118. Soccorso e portato al “San Biagio”, venne dimesso in giornata e fu riportato a Macugnaga. Solo alla sera scese verso il lago e si recò dai carabinieri di Verbania per denunciare d’essere stato aggredito. Nei giorni successivi fornì i nomi dei presunti aggressori, rintracciati tramite Facebook dal profilo di una conoscente che aveva visto nel locale. Le indagini dei carabinieri hanno portato a processo uno dei due giovani identificati, che testimonierà nella prossima udienza, fissata per il 26 gennaio. In quella odierna ha parlato la parte offesa, che non ha saputo fornire dettagli di quella sera, dicendo di essere stato aggredito alle spalle e di aver preso coscienza che era stato picchiato solo quando era in ospedale.