COSSOGNO – 11.11.2017 – In ricordo del maresciallo capo
Gaudenzio Bottini. Settantasei anni sono trascorsi da quel tragico 4 gennaio del 1941, il giorno in cui in Valle Vigezzo una valanga si portò via tre finanzieri. Bottini era il più alto in grado del gruppetto dei militari della Brigata di Re saliti due giorni prima alla stazione di confine dei Bagni di Craveggia. Con lui si trovavano le guardie Vittorio Toscano, Luigi Coda, Marino Sollai, Domenico Necchi e Giovanni Battista Anselmi. Costretti a rientrare per un’abbondante nevicata, giunti alla bocchetta di Sant’Antonio, a Craveggia, temendo distacchi spararono in aria alcuni colpi di moschetto per accertarsi che i cumuli nevosi resistessero al boato. Non vedendo cedimenti, si mossero sul sentiero. Fu lì che la valanga li colpì, trascinandoli via. Bottini, Toscano e Coda non sopravvissero. I loro corpi furono trovati nelle ore successive dopo lunghe ricerche. Ebbero funerali di Stato e il loro ricordo s’è perpetuato nel tempo.
Bottini, che era entrato nelle Fiamme Gialle nel 1919, era originario di Cossogno. Nel paese del Verbano, dove era nato diciannove anni prima, lasciò la moglie e tre figli.
Ora, mentre ci si avvicina all’ottantesimo anniversario della tragedia della Bocchetta di Sant’Antonio, l’Amministrazione di Cossogno ha deciso di ricordare il suo maresciallo intitolandogli una strada in località Nava, un tratto dell’attuale via Monte Zeda. La cerimonia si terrà giovedì prossimo alle ore 10 alla presenza delle autorità civili e militari.
Nella foto la Bocchetta di Sant’Antonio, luogo dell’incidente del 1941, con nel riquadro il maresciallo Gaudenzio Bottini.