VERBANIA – 09.11.2017 – Nessun ricorso al Tar:
la Camera di commercio del Vco finirà accorpata a Novara, Vercelli e Biella. Così ha deciso ieri il consiglio di amministrazione di Villa Fedora, convocato per discutere l’ipotesi di ricorrere contro il Decreto del ministero dello Sviluppo economico che, rivedendo il numero degli enti camerali, ha cancellato il Vco – che sulla carta avrebbe dovuto salvarsi perché zona montana (come Sondrio, che nessuno ha toccato) – istituendo un ente di quadrante. Che la linea fosse quella della non resistenza era già chiaro con la proposta avanzata dal presidente Cesare Goggio (nella foto), quella di rinunciare alla via giudiziaria. Proposta che ha avuto un solo voto contrario – il rappresentante dei consumatori – un astenuto – l’esponente della Cna – e tutti gli altri favorevoli, compresi i due eletti in quota all’Unione industriale, che era fermamente contraria e che non è escluso ne sconfessi l’operato.
A nulla sono valse le istanze del territorio, che rivendica la sua specificità montana e si rifà alle promesse di tutela fatte già due anni fa dall’unico rappresentante locale in parlamento, l’onorevole Enrico Borghi. A nulla è servito il voto unanime del Consiglio provinciale nel difendere l’autonomia dell’ente camerale.
Con un comunicato stampa diffuso oggi, il presidente Goggio spiega i motivi del no al ricorso, riassumibili sostanzialmente nei tempi della giustizia amministrativa – “al Tar non sono certamente brevi” e “un eventuale accoglimento da parte del Tar vedrebbe certamente un successivo ricorso del Mise al Consiglio di Stato”; nell’esito che avrebbe anche in caso di vittoria “farebbe decadere l’intero provvedimento”; nell’incertezza – “un ricorso che ha come quesito principale la valutazione economica al 2020 del nostro ente sarebbe facilmente contestabile sia da noi che dalla controparte”. Da qui la decisione di piegare il capo e di approvare una delibera di impegno “a partecipare da subito alla costruzione della nuova Camera di commercio sostenendo le proprie specificità e le proprie competenze”.