VERBANIA – 09.11.2017 – Una condanna lieve per il solo oltraggio
ai poliziotti, ma nessuna calunnia per aver affermato di essere stato colpito dagli agenti. Così il tribunale di Verbania ha giudicato l’episodio avvenuto il 20 settembre 2015 a Arona e che ha avuto come protagonista il giovane agognino Ivan Prelli. Di fronte alla discoteca Rocchetta, una pattuglia della Polstrada aronese ferma un’auto per un controllo. Il guidatore è positivo al pre-test alcolemico, esito confermato da due successivi controlli. L’attendono sanzione e sospensione della patente. Prelli, che è seduto sul sedile anteriore del passeggero, interviene nella discussione chiedendo un po’ di clemenza per l’amico. Il giovane, che probabilmente ha anche ecceduto nel bere, è nervoso. La discussione, inizialmente pacata, sale di tono e finisce in bestemmie, insulti, denuncia e con un bernoccolo, quello che l’imputato sostiene gli sia stato provocato dall’agente che, scendendo dalla Fiat Freemont di ordinanza, l’ha colpito con la portiera. Prima di farsi refertare al Dea e – quasi tre mesi dopo – sporgere denuncia (la Procura ha chiesto l'archiviazione per le lesioni), telefona al 112 dicendo di essere stato picchiato da due poliziotti. Su quella telefonata viene imbastito il processo per calunnia, oltraggio e minacce che s’è concluso ieri al tribunale di Verbania. Processo che il giudice Rosa Maria Fornelli ha concluso con una pena (sospesa e con il beneficio della non menzione) di un mese e dieci giorni, a fronte di un anno e sei mesi chiesto dal pm Maria Portalupi.
Per l’accusa la calunnia è avvenuta, tesi sostenuta anche dall’avvocato Anna Armandola, legale di parte civile di uno dei due agenti, che ha chiesto, così come la Procura, che dopo il dibattimento vi fosse un confronto tra due testi, il patrigno di Prelli – anch’egli poliziotto – e un collega con cui avrebbe discusso di quel caso. Per il giudice Rosa Maria Fornelli le prove erano superflue per il procedimento, nel quale la difesa, rappresentata dall’avvocato Federico Celano, ha ammesso che il giovane ha ecceduto e che gli insulti e l’oltraggio sono avvenuti. Non gli daremo per questo una medaglia – ha spiegato nella sua arringa – ma il suo comportamento è stato determinato anche da quel fatto, e è indubbio che il bernoccolo prima di quel momento non c’era.