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tribunale 16

VERBANIA – 07.11.2017 – Oggi si trova in cella

alle Vallette, ma è destinato a lasciare il carcere per una struttura protetta ancora da individuare. Sarà una perizia psichiatrica, il cui incarico sarà conferito il prossimo 14 dicembre al dottore varesino Angelo Demori, a stabilire la sorta giudiziaria di Anthony Oliver Ibhas, il 26enne profugo nigeriano che nell’ultimo anno è stato al centro di te episodi di cronaca conclusi con denunce e arresti. Il giovane, ospite sino all’inverno scorso del centro di accoglienza di Arizzano e che, ottenuto lo status di rifugiato, ha perso il diritto all’ospitalità, è a giudizio per due episodi accaduti l’uno nel febbraio del 2016 (tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni) e l’altro nell’agosto 2017 (resistenza a pubblico ufficiale). Nel primo è difeso dall’avvocato Davide Bianchi, nel secondo dall’avvocato Marco Gagliardini. Entrambi i procedimenti ieri sono arrivati nell’aula del giudice Raffaella Zappatini, che ha preso atto dell’avvenuto trasferimento di Ibhas dal carcere di Pallanza – dove si trova per aver aggredito con una bottigliata in testa un avventore di un locale – a quello di Torino Vallette. Il sostituto procuratore Laura Carrera, ha spiegato di aver chiesto lei stessa, a causa delle relazioni mediche sullo stato di salute mentale dell’uomo, il rilascio e il trasferimento in una Rems, Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, struttura che ha sostituito i vecchi Opg – Ospedali psichiatrici giudiziari. In attesa che le pratiche si concludano, i due processi sono stati rinviati al 14 dicembre. In quell’udienza il perito giurerà e avvierà i colloqui per stabilire se il profugo è capace di intendere e di volere, può essere processato e, soprattutto, quale pericolosità sociale abbia.

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