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VERBANIA – 26.10.2017 – Non solo il cellulare

di cui aveva denunciato il furto era funzionante in suo possesso, ma nel dichiarare che le era stato sottratto aveva accusato un innocente. Calunnia è il reato per il quale il tribunale di Verbania ha condannato a un anno quattro mesi Natalia Guzman De Gomez, una donna di nazionalità argentina. Il presunto furto accadde il 23 giugno 2014, a Arona. La donna, insieme a altre persone, si trovava sul lungolago, dove disse di aver appoggiato il telefono cellulare, non ritrovandolo più. Secondo quanto denunciato ai carabinieri, a prenderlo era stato un africano. Ma nel corso delle indagini lei stessa, chiamata dai carabinieri, disse di averlo con sé e, per questo, venne denunciata per calunnia. Difesa d’ufficio dall’avvocato Loredana Brizio, è stata condannata a un anno e quattro mesi. 

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