FALMENTA – 24.10.2017 – Un po’ cantiere d’emergenza,
un po’ laboratorio all’aperto. La frana di Ponte Falmenta che il 7 ottobre ha visto piovere sulla provinciale 75 della Val Cannobina – ancora oggi interrotta – centinaia di metri cubi di roccia e terra, potrà presto essere mostrata in 3D. Proprio ieri il geologo della Provincia Maurilio Coluccino e i tecnici del Politecnico di Torino che, insieme al Csi Piemonte, collaborano ai rilievi, hanno terminato l’analisi del fenomeno. Un’analisi accurata e all’avanguardia, condotta con i più moderni mezzi che offre la tecnologia: un drone di ultima generazione con gps e macchina fotografica a altissima risoluzione, scanner laser ad alta densità.
I dati acquisiti, sia da terra, sia dall’alto, sono ora in fase di elaborazione e porteranno alla creazione di un modello tridimensionale sul quale verranno progettati gli interventi di messa in sicurezza, con la posa di reti di contenimento e ancoraggi sui fronti di distacco, barriere ad alto assorbimento di energia lungo le traiettorie di discesa dei massi, drenaggi per ridurre la presenza di acqua nelle fratture della frana.