VERBANIA – 20.10.2017 – Tre mesi di lavori
a ritmo serrato per avere un prato verde brillante in un’isola in cui l’acqua potabile la portano le navi con le cisterne. Ieri a Lampedusa, ultimo avamposto italiano nel Mediterraneo a due passi dall’Africa, è stato un giorno di festa. Per una volta le polemiche e le discussioni sull’esodo dei migranti e sull’immigrazione hanno lasciato posto alla cerimonia di inaugurazione del nuovo stadio. Anche se le tribune e le strutture attorno non sono completate, il rettangolo di gioco che tre mesi fa aveva visto la posa della prima pietra (meglio sarebbe dire zolla) da parte delle autorità – con in testa il ministro dello Sport Luca Lotti – è stato ufficialmente messo a disposizione dei calciatori che vi hanno disputato la prima partita.
Oltre allo stesso ministro Lotti e al sindaco di Lampedusa, nell’isola erano presenti i vertici del calcio nazionale: il presidente Figc Carlo Tavecchio e l’ex presidente della Lega calcio serie B Andrea Abodi. Lo stadio, un investimento da 2 milioni di euro, si deve anche a loro, alla Lega calcio di serie B e all’Associazione italiana calciatori, con il sostegno della Città del Vaticano e di Enel Cuore. Uno stadio che ha una particolarità tecnologica innovativa: è il primo in Italia, il secondo in Europa dopo quello spagnolo di Las Palmas, che sfrutta un tipo di erba che si nutre dell’acqua salmastra del mare.
Tra coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione c’è il verbanese Daniele Nasini, 52 anni, agrotecnico che ha maturato una certa esperienza lavorando nel deserto degli Emirati Arabi. Il prato verde studiato per Lampedusa, dove l’acqua è quasi più preziosa dell’oro e annaffiare l’erba sarebbe un lusso, sfrutta la Paspalum Vaginatum, un tipo di erba che è stata scoperta nelle coste salmastre della California. Erba innestata sulla tecnologia ibrida del Power Grass (un mix tra erba naturale e sintetica) brevettato da Niko Sarris, lo stesso che posò l’impianto del “Pedroli” di Verbania.
Nel riquadro della foto, da sinistra, Carlo Tavecchio, Niko Sarris, Daniele Nasini e Andrea Abodi.