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VERBANIA – 18.10.2017 – “Fermo, polizia! Dammi la carta d’identità”.

Essersi spacciato per poliziotto, facendosi consegnare il documento al parco del Forum di Omegna il 1° settembre del 2014, è ciò per cui la Procura di Verbania sta processando il giovane ossolano Emanuele Indelicato. A accusarlo un uomo di nazionalità bulgara ma residente da anni a Omegna, che quella sera s’aggirava in bicicletta in quel luogo frequentato da giovani alla ricerca di un gruppo di ragazzi che, due giorni prima, avevano discusso con uno dei figli alla discoteca Kelly di Omegna e che credeva stessero organizzando una sorta di spedizione punitiva. Chiamato a testimoniare in aula, la parte offesa ha raccontato che scorse un capannello di tre persone circondarne una quarta e che, alla vista di lui che estraeva il cellulare, una di esse l’avvicinò qualificandosi come agente di polizia, chiedendogli e ottenendo la carta d’identità e il cellulare, scorrendo la rubrica del quale lo identificarono come il padre del ragazzo bulgaro. L’episodio ebbe un seguito manesco e una riappacificazione avvenuta poco dopo al pronto soccorso. Quel fatto, annotato da un vero agente, ha fatto scattare l’indagine sfociata nel processo.

La difesa di Indelicato, che a questo scopo ha chiesto un confronto all’americana in aula, nel quale la parte offesa l’ha comunque identificato tra cinque persone come colui che si presentò come poliziotto, è basata sul fatto che l’ossolano il 1° settembre stava lavorando in un cantiere edile in Ossola e non poteva essere presente. Il processo è stato aggiornato con la citazione di un teste chiamato a confermare questa circostanza.

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