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VERBANIA – 14.10.2017 – Che senso ha tenere

ancora in vita una Provincia così? È questo l’interrogativo che tutti i consiglieri di minoranza si pongono – e rilanciano– nell’ennesimo autunno di passione che vive l’ente provinciale. Negli uffici del Tecnoparco il presidente Stefano Costa è ancora in attesa che il governo gli conceda i poco meno di 3,5 milioni che servono per chiudere il bilancio 2017. Non quello consuntivo (dato che siamo a un mese e mezzo da fine anno), bensì quello preventivo, che sinora è stato impossibile approvare perché mancano le coperture alle spese essenziali di funzionamento dell’ente.

Questa situazione è stata rimarcata da Rino Porini, Giandomenico Albertella, Luigi Spadone, Mario Geraci e Fabio Basta nella conferenza stampa con la quale, ieri, hanno lanciato l’ennesimo grido di allarme e la proposta, concreta, di dire basta. La provocazione di dimissioni di massa lanciata qualche settimana fa non è stata raccolta dal presidente Stefano Costa e dalla sua maggioranza, che confidano ancora in un intervento dall’alto. E così le minoranze incalzano sui temi della viabilità (a partire dalla provinciale della Val Cannobina franata a Falmenta), dell’edilizia scolastica (il “caso” della richiesta di cancellare le lezioni di sabato per risparmiare sul riscaldamento con l’aggravio di costi del trasporto pubblico), della sicurezza (salatura e pulizia strade in inverno non ancora appaltate). Nei giorni scorsi tutti e cinque hanno sollecitato Costa a convocare l’assemblea dei sindaci per parlare della situazione dell’ente e, se fosse necessario, per chiedere un atto forte da parte dei primi cittadino, il sostegno a quelle dimissioni di massa che valgono solo se bipartisan. Il presidente ha risposto fissando l’incontro alle 17 del 23 ottobre. 

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