1

muller vb

VERBANIA – 11.10.2017 – Via il consiglio di amministrazione,

largo al commissario straordinario. Con il mese di ottobre, per la prima volta nei 111 anni della sua esistenza, la Casa di riposo “Maurizio Muller” di Verbania non ha più un cda. L’ha azzerato la giunta regionale con una delibera che cancella altri 24 consigli di altrettante Ipab (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) piemontesi e che nomina un numero uguale di commissari straordinari chiamati alla gestione dell’ente con lo specifico mandato di approntare le modifiche richieste per adeguare gli statuti alla legge. Paradossalmente, infatti, le ragioni dell’azzeramento stanno proprio nel consiglio di amministrazione. Con il Decreto legge 78 del 2010, uno dei primi provvedimenti della spending review, fu deciso di dare una netta sforbiciata alle poltrone delle partecipate e del sottobosco di persone pagate per gestire enti statali e parastatali. “Tutti gli enti pubblici, anche economici, e gli organismi pubblici (…) provvedono all’adeguamento dei rispettivi statuti al fine di assicurare che, a decorrere dal primo rinnovo successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto, gli organi di amministrazione e quelli di controllo, ove non già costituiti in forma monocratica, nonché il collegio dei revisori, siano costituiti da un numero non superiore, rispettivamente, a cinque e a tre componenti”, recitava la legge. In parole semplici: adeguatevi e ai prossimi rinnovi scegliete amministratori unici o consigli con cinque membri al massimo.

La norma non è rimasta inapplicata, ma ha coinvolto subito le spa e le srl che avevano incarichi pagati. Nessuno s’è invece occupato degli enti pubblici amministrati a titolo gratuito e quindi estranei alla logica della spending review, come per esempio il “Muller”. Scaduto il presidente e non rivisto lo Statuto, s’è votato con le vecchie norme e i 7 membri: 4 nominati dalla città di Verbania (due dal sindaco e due dal Consiglio comunale), 1 dal comune di Cambiasca, 1 dalla parrocchia di San Vittore, 1 dagli eredi dei benefattori – la famiglia Muller – dal cui lascito nacque l’ente.

Passata la buriana della spending review tutto sembrava finito, ma a ottobre 2015 una legge ha fato rientrare il controllo delle Ipab sotto la Regione e a inizio dicembre 2016 la stessa Regione ha chiesto un parere legale in merito, che ha confermato l’obbligo di rivedere gli statuti. Per fare più in fretta e adottare linee comuni, a Torino hanno deciso di dare un colpo di spugna. I primi 25 enti su 63 sono stati commissariati il 2 ottobre, lasciando in carica solo i presidenti, ma come commissari straordinari. Per il “Muller”, quindi, Massimo Maspoli, colui che era stato al centro di polemiche (anche politiche) per scontri interni al cda, dimissioni e denunce e che a un certo punto era stato sfiduciato pubblicamente dal resto dei consiglieri.  

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.