BELLINZONA – 08.10.2017 – Il gipeto torna a popolare le Alpi.
Sterminato e condannato dall’uomo a sparire dalle nostre vallate all’inizio del Novecento, il più grande rapace europeo sta conoscendo una seconda vita. Da qualche decennio esperti naturalisti hanno iniziato a reintrodurlo e nell’ultimo anno sono stati trenta gli esemplari nati in libertà, il numero più alto mai registrato. Secondo il censimento della Fondazione Pro gipeto, tredici di loro occupano le Alpi svizzere, otto quelle italiane, altrettanti hanno fatto capolino in Francia e uno in Austria. L’anno scorso una coppia fu avvistata anche a Macugnaga, nell’oasi faunistica del Belvedere.
La lotta per il ripopolamento del gipeto è iniziata negli anni ’90 e è stata favorita anche dalla tutela di stambecchi e ungulati, che sono la sua principale fonte di cibo. Pur essendo un rapace, tuttavia, il gipeto non caccia prede vive ma, come gli altri “cugini” avvoltoi, si nutre delle carcasse, di cui sminuzza soprattutto le ossa. Non è mai stato un pericolo per gli allevamenti anche se le sue dimensioni – oltre un metro di lunghezza e sino a 2,70 di apertura alare per un peso che raggiunge i 7 chili – gli artigli e il becco l’hanno connotato come un predatore alla stregua di altri esemplari.