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battello lugano

LUGANO – 26.09.2017 – I “frontalieri con le ali”

esistono, ma sono solo sul Lago di Lugano. Il trasporto dei lavoratori frontalieri con i battelli della Navigazione Lago Maggiore (nella fattispecie con l’aliscafo, da qui il nome del progetto “frontalieri con le ali”) in sostituzione delle auto private è stato uno dei principali cavalli di battaglia della giunta Marchionini in campagna elettorale, ma anche il suo primo grande fallimento. La costosa sperimentazione ha fruttato, per una serie di problemi legati soprattutto agli orari, ai collegamenti con gli altri mezzi su gomma ma anche ai costi (l’auto in condivisione con altri colleghi era più economica), pochissime adesioni, che hanno stroncato sul nascere la sperimentazione.

Quell’ambizioso progetto, nel frattempo, è diventato realtà, ma sul Lago di Lugano. Lunedì 2 ottobre, infatti, partiranno i tre mesi di sperimentazione delle corse in battello per i frontalieri nella tratta Porto Ceresio-Morcote, abbinate – in terra elvetica – alla coincidenza con l’autopostale Bissone-Lugano. Due corse al mattino all’andata e tre alla sera al ritorno permetteranno ai frontalieri di raggiungere il Luganese, con tempi molto simili a quelli del tragitto in auto (più brevi nelle ore di punta) e con costi competitivi perché equivalenti grossomodo alla spesa del carburante dell’automobile. Nella prima settimana il servizio sarà totalmente gratuito. E chi lo sceglierà otterrà una seconda settimana senza pagarne il biglietto. Il servizio – gestito dalla società di Navigazione Lago di Lugano – è cofinanziato dai comuni ticinesi di Collina d’Oro, Gancia e Lugano.

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