MONTEBELLUNA – 24.09.2017 – Accelera il passaggio
delle ex filiali di Veneto Banca in Intesa Sanpaolo. Sono passati pochi mesi dalla messa in liquidazione di Montebelluna e della cessione della sua rete (e di quella della popolare di Vicenza) al gruppo lombardo-piemontese ma proseguono a ritmo serrati gli accorpamenti. In settimana è stato annunciato che tra l’8 e il 10 dicembre (rispetto alla previsione iniziale del mese di febbraio) ci sarà la migrazione informatica dei conti correnti, che si allineeranno al sistema di Intesa Sanpaolo. E ci si prepara a una prima, drastica riduzione degli sportelli e delle filiali. Si parla di 244 – non si sa ancora quali, ma pare concentrati soprattutto tra Veneto e Friuli – entro inizio dicembre, con altri circa 350 entro il 2019, anno in cui l’operazione si completerà. Dalle insegne, quindi, spariranno presto – ma quasi ovunque, anche nel Vco è già accaduto – le insegne di Veneto Banca, sostituite da quelle di Intesa Sanpaolo.
L’integrazione prosegue veloce anche perché è già stata in parte affrontata la questione degli esuberi. Sono 1.040 i dipendenti delle ex popolari venete che hanno concluso accordi per il prepensionamento volontario, anche se ce ne sono altri 3.000 del nuovo gruppo che attendono di definire analoga sorte e resta aperto il nodo di chi è alle dipendenze delle partecipate delle ex popolari. La “dieta” non mette al sicuro i posti di lavoro, né la garanzia che non vi saranno trasferimenti. In questo senso i sindacati, che già hanno incassato l’azzeramento del contratto integrativo, esprimono preoccupazione e il disagio per il timore che a pagare per la gestione “disinvolta” di Veneto Banca e popolare di Vicenza non siano gli amministratori ma il personale.