VERBANIA – 23.09.2017 – Il cellulare della polizia penitenziaria
torna a Verbania in serata, riportando in cella Claudio Obert. Il 56enne operaio torinese, detenuto in riva al Lago Maggiore da poco più di un anno, resterà in carcere a lungo. Ieri il tribunale di Ivrea l’ha giudicato colpevole del concorso nell’omicidio di Gloria Rosboch, la maestra 49enne di Castellamonte che il 22enne Gabriele De Filippi ha strangolato per coprire una truffa di 187.000 euro. Quest’ultimo, principale imputato e “mente” dell’omicidio, dovrà scontare trent’anni – il pm Giuseppe Ferrando aveva chiesto l’ergastolo –, il suo complice 19. Obert era finito in questa torbida storia seguendo l’amico più giovane, di cui si era invaghito e del quale era diventato amante. Defilippi, dal canto suo, aveva saputo far valere le sue doti di affascinante affabulatore carpendo la buona fede della maestra e facendosi consegnare tutti i suoi risparmi. Quando la donna s’era resa conto della truffa e aveva chiesto la restituzione del denaro, ne aveva scatenato la reazione. Scomparsa di casa il 13 gennaio 2016 – data alla quale i medici legali fanno risalire la morte – fu ritrovata priva di vita il 19 febbraio in un bosco poco distante dalla discarica di rifiuti di Rivara. Le indagini avevano seguito il filone economico-passionale, svelando i retroscena dei rapporti tra le persone coinvolte. Defilippi, messo alle strette, confessò di averla strangolata con la complicità di Obert, che non ha evitato la condanna, seppur con una pena inferiore. Il processo di primo grado, per il quale gli imputati hanno scelto il rito abbreviato, non s’è tuttavia esaurito ieri perché Caterina Abbatista, la mamma di Defilippi, è stata rinviata a giudizio per complicità.