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barriere mag set 17

VERBANIA – 20.09.2017 – No alle barriere di sicurezza

all’arena del “Maggiore”: disturbano l’architettura del paesaggio. È questo il parere con cui il 18 settembre la Commissione locale del paesaggio di Verbania (collegio di cinque professionisti nominati dal sindaco che esprimono pareri su interventi edilizi in zone a vincolo paesaggistico) ha respinto la domanda per la posa delle barriere di protezione da collocare all’esterno del teatro, verso l’arena a lago.

Si tratta di un intervento indispensabile e urgente, prescritto (quindi obbligatorio) il 3 luglio dai vigili del fuoco per concedere l’agibilità agli spettacoli della sala interna (leggi il verbale), senza il quale gli eventi potrebbero anche non tenersi, e che oggi è sostituito da generiche transenne "volanti".

Con questa prescrizione in mano, il Comune si è mosso fin da subito chiedendo un preventivo a una ditta specializzata in carpenteria metallica. La richiesta era per parapetti in metallo zincato alti 114 centimetri e collocati, imbullonati a terra, per un lunghezza di 33,70 metri, sino alla scala esterna al teatro. Il 18 luglio per quest’opera l’impresa presenta un preventivo, già ribassato, di 10.660 euro più Iva. L’ufficio Manutenzioni il 9 agosto dà il via libera all’acquisto e alla posa (leggi l'atto). Il 16 agosto, sfruttando la legge dell’accesso civico generalizzato che permette a ciascun cittadino di ottenere atti della pubblica amministrazione non sottoposti a segreto, abbiamo chiesto che ci fosse trasmessa l’autorizzazione della Commissione locale per il paesaggio, indispensabile per i lavori in zone vincolate (obbligo che vale per tutti: enti pubblici e privati). Il 15 settembre ci è stato risposto che il 6 settembre la richiesta di autorizzazione – che quindi a luglio non era stata presentata – era stata depositata alla Commissione, che la stessa s’era riunita l’8 settembre ma che il parere non era ancora arrivato. Il parere, che è poi pervenuto in giornata e ci è stato trasmesso l’indomani, è negativo (leggi il documento) “in quanto la soluzione proposta o qualsiasi altra tipologia di barriera altererebbe la percezione dello spazio come ipotizzata nel progetto originario dell’edificio, nel quale la piattaforma di uscita mirava a realizzare un continuum tra interno ed esterno”. La Commissione con conclude auspicando “una soluzione che non comprometta questo aspetto paesaggistico/architettonico”.

Presentando integrazioni e osservazioni, il parere può essere rivisto. Nel caso restasse contrario, sarebbe vietato collocare le prescritte barriere di protezione o, come soluzione estrema, considerandole temporanee si potrebbero installare per un massimo sei mesi ma poi andrebbero rimosse. 

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