ROMA – 20.09.2017 – Quelli pendenti
arriveranno sino in fondo, ma di nuovi non ce ne saranno. Sfuma la possibilità per i soci “beffati” dalle svalutazioni del titolo di Veneto Banca di ricorrere all’arbitro finanziario istituito presso la Consob, che diverse controversie aveva risolto a favore dei risparmiatori ma che, ora, ha detto basta. Dal momento che Banca d’Italia e Banca centrale europea hanno revocato la licenza bancaria a Veneto Banca – ma lo stesso discorso vale per la popolare di Vicenza – non esiste un soggetto riferibile al sistema bancaria che possa essere chiamato in giudizio da questo organismo. Da qui la decisione di non accettare più ricorsi, di considerare estinti quelli depositati dopo il 19 luglio (data dello stop all’istituto di Montebelluna e del passaggio della sua rete a Intesa Sanpaolo) ma di giudicare quelli precedenti. Che, anche qualora dovessero favorire l’azionista e riconoscergli un indennizzo, poiché la banca è in liquidazione, non è garantito che il denaro venga poi erogato.