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ROMA – 19.09.2017 – Il credito è stato prescritto

e Inps non potrà ottenere nulla dal fallimento Indumont. Nessuno risarcirà all’ente previdenziale la cifra di 1.278.153 euro che l’ente aveva accertato nei confronti dell’azienda di manutenzioni industriali di Piedimulera dichiarata fallita nel2009. Così ha deciso la I sezione civile della Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso di Inps e Scci (Società di cartolarizzazione dei crediti Inps) contro il decreto del tribunale di Verbania che nel 2011, aveva confermato il diniego all’insinuazione tardiva dell’ente. Il motivo? I tempi lunghi, superiori alla prescrizione quinquennale che la legge stabilisce tra il momento in cui si matura il credito e quello in cui viene chiesto. Il primo si realizzò tra il 28 maggio del 2003 e il 18 marzo del 2005, quando ancora la società era attiva, date dei due verbali che accertarono il mancato pagamento dei contributi previdenziali. Il secondo arrivò solamente il 30 marzo 2010 – il fallimento, come detto, era stato dichiarato dal tribunale il 20 maggio 2009 – con la notifica delle cartelle esattoriali.  

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