VERBANIA – 12.09.2017 – Ci vorrà una perizia
sull’audio del contratto concluso al telefono per stabilire chi fu a stipularlo. Così ha deciso il giudice Marta Perazzo che, al tribunale di Verbania, tiene il processo che vede imputati per sostituzione di persona Ugo Terazzi e Teresa Maspoli. I due e la loro famiglia nel 2016 si trasferirono in un appartamento di via Lussemburgo, a Pallanza. Nel subentro al vecchio inquilino provvidero anche a attivare le utenze. Per quella del gas al gestore comunicarono i dati del vecchio proprietario, al quale nei mesi successivi giunse a casa una prima bolletta, che rispedì indietro, contestandola e al contempo sporgendo denuncia. La guardIa di finanza indagò e arrivò alla famiglia Terazzi-Maspoli. Che, ha sottolineato il loro avvocato difensore, Alessandro Corletto, nello stato di famiglia annoverano altri due congiunti e, nell’incertezza su chi sia stato a concludere il contratto telefonico per la fornitura di gas metano – il finanziere che ha testimoniato ha escluso che fosse del precedente proprietario – ha chiesto che sia disposto un accertamento. Il processo è stato aggiornato e nella prossima udienza sarà dato incarico al perito per individuare chi parlò al telefono all’operatore della compagnia energetica.
Il vecchio proprietario, che non ha avuto danno economico diretto poiché non ha dovuto pagare bollette, s’è costituito parte civile con l’avvocato Paola Zanoia chiedendo un risarcimento per il danno morale.