VERBANIA – 29.05.2015 – Michele Buoninconti si trova nel carcere di Verbania. Il 45enne vigile del fuoco di origine campana arrestato il 29 gennaio perché accusato d’essere l’uxoricida di Elena Ceste, è stato trasferito alla casa circondariale verbanese da quella di Asti. Qui, nella sezione riservata agli appartenenti le forze dell’ordine, attenderà il 1° luglio, data in cui dovrà presentarsi in aula per il processo – con giudizio immediato, come ha disposto il Gup due settimane fa – in cui gli vengono contestati l’omicidio volontario e l’occultamento di cadavere.
Elena Ceste, 37enne analista chimica e madre dei quattro figli di Buoninconti, scomparve dalla sua abitazione di Costigliole d’Asti il 24 gennaio 2014. Di lei non si ebbero più tracce finché il 18 ottobre, a meno di un chilometro dall’abitazione – situata in frazione Motta – il suo corpo fu ritrovato in un canale che i proprietari stavano ripulendo. In parte sceheletro, nudo, era rimasto impigliato tra i rami e i rovi del canale, in mezzo al fango. Nei giorni successivi furono ritrovate altri parti anatomiche e disposto l’esame del Dna. Prima ancora che arrivasse la conferma scientifica la Procura di Asti aveva iscritto il marito nel registro degli indagati. Tre mesi dopo la svolta, l’arresto e il processo che – stando alla decisione del Gup – si farà con giudizio immediato per l’evidenza delle prove a carico.
Secondo la Procura Buoninconti avrebbe ucciso perché la moglie stava sfuggendo al suo controllo. La donna è morta probabilmente asfissiata, ma in un luogo diverso dal canale, dove è stata ritrovata.