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BELLINZONA – 20.08.2017 – Il ritorno del lupo

nel Canton Ticino fa paura. La presenza di una cucciolata avvistata in Val Morabbia, nel Belliznonese orientale, e le capre sbranate nell’alto Lario riportano d’attualità la convivenza tra il lupo – che sta ripopolando le Alpi, anche sul versante italiano – e l’allevamento montano, soprattutto quello caprino. Nei giorni scorsi le carcasse di numerose capre sbranate sono state rinvenute nel Comasco, dove altre sono scomparse. Si sospetta che a aggredirle e ucciderle sia stato questo predatore, probabilmente gli esemplari la cui presenza in Ticino è accertata, al punto che le autorità locali e le associazioni di categoria chiedono a gran voce un intervento, anche chiamando in causa i vicini svizzeri.

Oltreconfine, intanto, il dibattito è aperto. La sezione Ticino dell’”Associazione per un territorio senza grandi predatori” nei giorni scorsi ha commentato negativamente la presenza di una terza cucciolata – documentata anche da fotografie – di lupi in Valle Morobbia, lamentando il forte rischio che questo predatore possa influire sugli allevatori montani, la cui attività è in regressione. Paventando lo spopolamento degli alpeggi, anche perché uno studio scientifico conferma che il 70% delle greggi ticinesi non può essere protetto dal predatore, l’associazione teme che tra pochi anni questo settore economico non esisterà più. 

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