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c felina

VERBANIA – 18.08.2017 – Colonia felina

con multa. Fa discutere, a Sant’Anna, la gestione dei gatti presenti in via Fiumetta, dove da quattro anni è stata istituita una zona in cui i felini abbandonati si radunano per ricevere acqua e cibo da parte della referente individuata. La quale, nelle scorse settimane, è stata destinataria di una sanzione da 25 euro per la violazione dell’articolo 15, lettera f) del codice della strada, ovvero per insudiciamento della sede stradale. L’insudiciamento contestato dalla polizia municipale, che segue diversi ammonimenti verbali dei vigili, è riconducibile al cibo che la referente colloca regolarmente nell’area in cui s’è deciso nell’estate del 2013 di istituire la colonia felina. E qui nasce la discussione, perché il Comune ha chiesto, anche per ragioni di sicurezza, di spostare la colonia di una trentina di metri e la referente ha accettato subordinando il trasloco alla collocazione di una tettoia per riparare il cibo e di altri lavori di messa in sicurezza. Per l’ente pubblico lo spostamento è d’obbligo, per la signora della colonia felina si deve fare solo a lavori ultimati. In questa querelle, che si gioca sulle parole e sulla burocrazia, intervengono la Lida – Lega italiana dei diritti dell’animale, e la Lega Nord. Il presidente della prima, Catia Del Chierico, difende l’operato della gerente la colonia felina, stigmatizza la sanzione elevata (peraltro, a quanto risulta, l’unica di questo genere in tutta la città) e allude al possibile intervento dell’assessore all’Ambiente Laura Sau, “la stessa che ha chiesto lo spostamento della colonia (…) e presumibilmente oggi utilizza il suo ruolo per far spostare il punto di alimentazione dei gatti vicino ad altri condomini”. Il Carroccio, che appreso della notizia ha diramato un comunicato stampa, si rivolge proprio all’assessore, invitata “a collaborare maggiormente con le associazioni animaliste del nostro Comune” e a “attivarsi al fine di portare a termine la soluzione prospettata dalla Lida già nel 2014 e pagare di tasca propria la sanzione alla signora (…), alla quale bisognerebbe dare una medaglia, non certo una multa”.

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