TORINO – 29.07.2017 – Anche le chiatte
o le case sugli alberi potranno essere classificate come strutture turistiche. È questa una delle novità della legge regionale 203 che Palazzo Lascaris ha approvato nei giorni scorsi. Una legge che interviene nel comparto turistico ma, in particolare, su quella vasta platea di strutture genericamente dette extra-alberghiere. Che il turismo all’epoca di Airbnb vada trovando nuovi spazi, nuove dimensioni e nuovi mercati è un dato di fatto e, non a caso, la legge intende fare chiarezza anche ai fini della tassazione (di recente il governo ha introdotto un’imposta unica al 22% per le locazioni turistiche di immobili).
La 203, che introduce tra gli obblighi la stipula di una polizza assicurativa e – ai comuni di riferimento – la comunicazione giornaliera degli ospiti e la rendicontazione mensile dei flussi turistici, prende in considerazione anche quelle soluzioni ricettive innovative come case o camere sugli alberi, chiatte sui laghi... E fornisce le nuove categorie turistiche extralberghiere, istituendo residenza di campagna e locanda (estensione di affittacamere) in aggiunta bed & breakfast, case appartamenti vacanze e residence (Cav), case per ferie, residenze di campagna, ostelli. Le Cav possono essere “residence” se hanno almeno otto appartamenti e una portineria o locali comuni. Le case per ferie si possono distinguere tra “centri soggiorno”, case vacanza, case studio, case sportive.