VERBANIA – 06.07.2017 – “Torna da me amor
e non sarà più vuota la città”. È una citazione lirica e musicale quella che i tifosi del Verbania hanno scelto per lo striscione comparso ieri sugli sportelli di ferro del botteghino dello stadio “Pedroli”. A fianco della scritta, celebre verso della canzone “Città vuota” portata al successo da Mina nel 1963, compare, perpendicolare al testo, il numero 1959, chiaro riferimento all’anno – quello della fusione Verbania-Libertas Pallanza – che contraddistingue il nome del vecchio Verbania riconducibile alla famiglia Montani. Lo storico club che ha raccolto, dopo il fallimento del 2006, l’eredità del sodalizio che portò i colori biancocerchiati in serie C per sette campionati, nella stagione appena iniziata non sarà al via di nessun campionato, con l’estremo rammarico dei suoi tifosi. Tifosi che, ospiti qualche settimana fa della trasmissione di AzzurraTv “Dilettanti per dire”, avevano spiegato i motivi per cui nessun sentimento li lega all’attuale Asdc Verbania presieduto da Giancarlo Pizzardi e con Luigi Pedretti presidente onorario, che altro non è che la vecchia Virtus Cusio, poi diventata Virtus Verbania e Verbania.
All’inizio di un’estate che per il pallone verbanese potrebbe essere ancora una volta “calda”, il messaggio lanciato dai tifosi, anche se molto sibillino, lascia comunque presagire a un ritorno allo stadio di chi nelle ultime due stagioni l’ha disertato, anche schierandosi in aperta polemica con il Comune e la società, come accadde nell’estate 2015 con lo striscione affisso fuori da Palazzo di Città, critico verso l’allora presidente Giuseppe D’Onofrio, le cui sorti sportive sono valse la serie D (poi persa dopo un anno), a fronte di un bagno di sangue sul piano economico, con rimborsi spesi e fornitori non pagati.