VERBANIA – 24.06.2017 – Alla fine la giunta
ha dovuto mettere mano al portafogli, attingendo a una parte dell’avanzo di amministrazione 2016 e al contributo culturale previsto dalla convenzione per il costruendo supermercato Lidl. Vengono da queste due voci i 250.000 euro necessari a finanziare i lavori antincendio al teatro “Maggiore” che tanto hanno fatto discutere nelle ultime settimane e che sono stati anche oggetto di un duro scambio epistolare tra Comune e vigili del fuoco, con questi ultimi che agitavano lo spettro di denunce nel caso i lavori disposti con obbligo di legge dal comando regionale nel settembre 2016 non fossero partiti.
La cifra è una delle voci della variazione di bilancio approvata dal Consiglio comunale di giovedì sera. Una variazione “in via d’urgenza” deliberata dalla giunta e ratificata dall’assemblea che vale, in totale, poco più d 156.000 euro, somma algebrica tra maggiori e minori entrate che si rispecchia nelle uscite. L’altra voce più rilevante sono i 64.500 euro una tantum di indennizzo per aver accolto i profughi (500 euro per ciascuno). Cifra, questa, che “per la maggior parte è stata destinata a fini sociali”, ha spiegato l’assessore alle Finanze Cinzia Vallone.
La discussione è stata molto serrata, soprattutto sul certificato antincendi del “Maggiore”. La prima a attaccare la giunta è stata la Lega Nord. Il consigliere Stefania Minore ha letto la relazione dei vigili del fuoco sui lavori antincendio prescritti denunciando il colpevole ritardo della giunta nello stanziare i soldi e rimarcando un problema “inconcepibile”, cioè l’obbligo di spendere ulteriore denaro per un progetto che sarebbe dovuto essere in regola. Dello stesso avviso anche tutte le altre minoranze, parte delle quali hanno chiesto l’istituzione di una commissione d’indagine riservata interna al Comune. “Nulla di anomalo, tutto in regola: ottenere le deroghe è una prassi”, ha ribattuto Massimiliano Zappa del Pd invitando i colleghi a informarsi e a non creare allarmismo. “Qui non siamo in tribunale – ha replicato il sindaco Silvia Marchionini – se qualcuno ritiene che ci siano stati reati vada a denunciarli. In realtà gli uffici hanno lavorato bene e concluso l’opera in meno di due anni”.
Il problema del cpi nasce dalle poste di bilancio e dal fatto che la giunta prevedeva di finanziare i lavori con i proventi della vendita di immobili comunali, una voce eventuale che si accerta solo all’atto del rogito. Ma per partire con le gare serviva denaro già disponibile, che gli uffici hanno sollecitato. “Forse abbiamo sovrastimato le entrate da alienazioni – ha detto il sindaco –, ma quando abbiamo approvato il bilancio a febbraio nessuno di coloro che fanno la morale e pontificano hanno sollevato la questione”.
La variazione è passata con i voti della maggioranza, con Minore e Renato Brignone di Sinistra & Ambiente che non hanno partecipato alla votazione e con i voti contrari delle minoranze, tranne Patrich Rabaini di Comunità.vb.